Platone elabora la sua idea di stato ideale, fondato su un ordinamento tripartito: a capo ci sono i filosofi, che hanno la conoscenza del Bene; poi i guardiani, che difendono lo stato; infine il popolo. Ognuno di questi gruppi corrisponde a una parte dell'anima umana: razionale, irascibile, concupiscibile.
La virtù della giustizia consiste nell'equilibrio di queste componenti, sia a livello individuale che sociale. Lo stato ideale deve garantire ai cittadini una vita tranquilla, basata sulla giustizia. I governanti devono essere saggi e avere assimilato i principi fondamentali sin da bambini, mentre i cittadini devono essere educati al rispetto delle leggi.
Platone espone il suo celebre "mito della caverna", che contiene tutto il suo pensiero filosofico. Egli ritiene che la conoscenza vera si raggiunga attraverso la ragione, che permette di accedere al mondo ideale delle idee, di cui il mondo sensibile è solo una copia imperfetta.
Tuttavia, Platone è consapevole che il suo progetto di stato ideale è difficilmente realizzabile nella realtà. Egli spera che un tiranno illuminato possa mettere in pratica la sua teoria, altrimenti destinata a rimanere un'utopia.
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